La nostra storia

Donna Angela passava al setaccio la farina; davanti ai suoi occhi, un bambino incantato da quei gesti amorevoli. Nell’aria il profumo del grano Margherito che annunciava, già nel cortile di casa, il sapore di ciò che si sarebbe gustato di lì a poco…
“Giovanni Leonardo sei buono come il pane”, gli diceva la madre, fiera del suo piccolo ometto. Quel bambino è cresciuto nel cuore del Mediterraneo, culla di civiltà, arte, storia e cultura. Ma anche di commerci ed agricoltura, terra sana, terra buona la Sicilia, che la sapienza contadina ha trasformato nel “granaio di Roma”.
Ed è in Sicilia che Giovanni Leonardo spende il suo genio, le sue risorse, il suo amore appassionato per il lavoro, anche duro. Perché emigrare? – come facevano i picciotti del paese – qui il lavoro non c’è, ma si può creare – pensava di continuo, mentre scaricava la sua cardarella che pesava talmente tanto da inclinarlo tutto da un lato.
Spinto da una forte ambizione lascia la piccola marmeria di famiglia per realizzare il sogno che lo accompagnava da sempre e con grandi sacrifici, e forse un po’ di follia, crea dal nulla un impero del marmo e del granito oggi conosciuto in tutto il mondo, la Mondial Granit spa.
Il tempo, i successi e i grandi riconoscimenti non lo cambiano. Profondamente legato al suo territorio e alla sua autenticità comincia a chiedersi “perché il pane non profuma più? perché ammuffisce solo dopo pochi giorni? perché non scatena più, nel palato, quella magia antica capace di evocare famiglia, amore e unione?”

Dal passato al futuro

Quel primo motore della sua curiosità, che era il ricordo della madre china sulla maidda ad impastare il pane, ogni sabato pomeriggio, divenne in breve tempo un cruccio: “ma il grano era diverso, la farina macinata non era così impalpabile, così bianca” – si chiedeva Giovanni Leonardo.
E per trovare le sue risposte torna nel suo paese di origine, Mineo, a quel mulino dove veniva mandato a comprare la farina per conto della madre e delle zie. Ma il vecchio caro mulino è stato demolito, non esiste più. Mesto, ma fiducioso, grazie anche all’aiuto dei suoi vecchi concittadini, trova un contadino novantenne che dichiara, a Giovanni Leonardo, di essere stato dipendente del padre, Don Vincenzo. Al solo ricordo, commosso e grato, l’anziano dona otto sacchi di grano Margherito. Oro per Giovanni Leonardo.
Oggi il mulino Damigella è una realtà fatta di passione per i grani antichi siciliani, rispetto della propria terra, di ricordi, di ingegno, di tecnologia, di qualità, di eco-sostenibiltà. Un’azienda agricola che sposa la sapienza contadina con l’imprenditorialità di successo. Nei suoi terreni di coltivazione biologica si utilizzano solo sementi autoctone siciliane, selezionate e custodite con l’importante collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università di Catania.
Margherito, Timilia, Senatore Cappelli, Perciasacchi, Russello, Maiorca e Miscuglio sono più che i nostri grani.
Sono l’impegno e la passione che donna Angela ha trasmesso a Giovanni Leonardo e lui ai suoi figli, ma anche ai nipoti, che uniti nei valori della tradizione, difendono e tutelano con tecnologie innovative e sostenibili i frutti della epica Sicilia agricola, per offrire farine e pasta dal sapore autentico, salutari e ridondanti della ricchezza di una terra unica.